Biografia
Ha appreso i primi rudimenti musicali da un sacerdote, Don Carlo Buzzi. Si è iscritto giovanissimo al Conservatorio di Musica "G. Verdi” di Milano, dove si è diplomato nel 1922 in pianoforte con Giuseppe Frugatta e in composizione con Vincenzo Ferroni.
Nel 1931 ha sposato Elena Camera, figlia del grande baritono Edoardo Camera.
Ha appreso e perfezionato un modo tutto particolare di suonare il pianoforte, un pianismo “orchestrale” che sostiene il canto riproducendo gli effetti dell’orchestra. Esuberante e ospitale, musicista appassionato, al piano e col canto coinvolgeva tutti coloro che lo ascoltavano, anche se poco competenti.
Negli anni 30 ha collaborato con Carlo Lombardo in alcune operette di grande successo (oltre 400 recite per “I mulini di Pit Lil”).
Nel 1943 (prima ancora che si dedicasse alla composizione della sua prima opera lirica) il Maestro Tullio Serafin, in una lettera autografa lo definisce “di doti non comuni, di inventiva melodica facile … ottimo pianista … agguerrito nelle discipline musicali”.
Nel Gennaio 1943 Giuseppe Adami, autore del libretto di Turandot, scrive augurando “una prossima e trionfale collaborazione”, impedita però dalla guerra e dalla morte dello scrittore nel 1946.
E’ stato uno dei pochi allievi di Pietro Mascagni, da cui ha attinto la passionalità della forma melodrammatica.
Nel 1945 ha composto la sua prima opera lirica “JADE”, che è stata inserita nel cartellone della stagione lirica RAI 1960/61 (più volte trasmessa nell’esecuzione dell’Orchestra Sinfonica di Milano diretta da Ferruccio Scaglia).
Ha scritto numerose composizioni liriche e strumentali per pianoforte. Ha composto anche musica sacra e oratori per soli, coro e orchestra, ma la sua vocazione era per il melodramma.
Negli ultimi cinquant’anni di vita si è dedicato esclusivamente alla composizione per il teatro lirico, affrontando temi e ambienti diversi, sempre mosso dalle passioni e dai drammi della vita: ne “IL GHETTO” è la tragedia dell’Olocausto, in “GERMINAL” (dal capolavoro di Emile Zola) il dramma delle prime ribellioni alle impossibili condizioni di vita nelle miniere francesi alla fine dell’800.
Nel 1952 si è trasferito a Roma, dove ha composto “STAREZ”, opera lirica in tre atti liberamente ispirata al personaggio di Rasputin.
Nel 1970 ha ottenuto un riconoscimento internazionale al Concorso Guido Valcarenghi (già Presidente di Casa Ricordi), presieduto da Herbert Von Karajan, con “Il GHETTO”, opera lirica in tre atti premiata con targa d’argento tra trentasei partiture concorrenti di dodici nazioni.
Nello stesso anno è stato nominato Socio della SIAE.
Nel 1972 ha vinto il Concorso indetto dalla Cassa Nazionale Musicisti con l’opera in un atto “MIRAGGIO” (dal romanzo di Rodenbach) su libretto di Emidio Mucci, già collaboratore di Licinio Refice.
Monte Compatri (Roma), dove risiedeva dal 1972 gli ha conferito la cittadinanza onoraria per il contributo dato alla conoscenza della musica, organizzando concerti lirici e sinfonici. Nella stessa cittadina è stata fondata la Scuola di Musica “Giancarlo Colombini”.
Dal 1988 stava lavorando a “MASHA” un’opera lirica in tre atti su libretto di Dino Borlone (autore anche de “IL GHETTO”, “GERMINAL” e “SURVIVAL”), tratta da “La figlia del Capitano” di Puskin. L’opera è rimasta incompiuta a metà del secondo atto.
Il Maestro si è spento improvvisamente il 23 gennaio 1991. E’ sepolto a Monte Compatri.