"Il Ghetto" - Un'opera molto amata
“l’Olocausto è una leggenda”
14 dicembre 2005
Dichiarazione di Mahmud Ahmadinejād, presidente dell’Iran
L'opera è andata in scena in prima esecuzione mondiale
al Teatro Verdi di Pisa il 22 e 23 novembre 2014.
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“Il Ghetto (Varsavia1943)” rappresenta un unicum, infatti è l’unica opera lirica che tratti della persecuzione ebraica, in particolare della “Resistenza” dei polacchi ebrei a Varsavia nel 1943.
Nel 1970 è stata segnalata e premiata con targa d'argento al Concorso Internazionale Guido Valcarenghi, (già Presidente di Casa Ricordi), istituito da Margherita Wallmann e presieduto da Herbert von Karajan e Georges Auric dell'Institut de France, tra trentasei opere di dodici paesi diversi di Europa e d'America. La giuria era composta da: Boris Blacker, Emanuel Bondeville, Ernest Halffter, Darius Milhaud, Luciano Chailly, Giulio Confalonieri e Francesco Siciliani. La commissione si è riunita a Villa D'Este di Cernobbio dal 24 al 27 settembre con la partecipazione di Giancarlo Menotti, l'on. Evangelisti in rappresentanza del Governo, l'on. Delle Fave per la RAI, il M.° Salvatore Allegra, Renzo Rossellini, Oliviero de Fabriitis, Attilio Radice, il P.G. della Corte di Cassazione Ugo Guarnera, l'ambasciatore di Romania, l'addetto culturale dell'ambasciata degli Stati Uniti e Margherita Wallmann consorte di Guido Valcarenghi.
IL LINGUAGGIO MUSICALE: Si tratta di un linguaggio musicale personale e moderno, ma facilmente comprensibile e fruibile dal pubblico, questo fa sì che il messaggio dell’opera arrivi naturalmente al cuore dell’ascoltatore. La musica con la sua veemenza e passionalità scruta l’anima dei personaggi nel loro tormento, nell’amore che li unisce e nella loro volontà di ribellione alla barbarie, più forte persino dello stesso istinto di sopravvivenza.
IL LIBRETTO: composto da Dino Borlone (1935-1991), ha un’ importante valenza letteraria. L’angoscia, l’amore e la rabbia sono espressi con un linguaggio incisivo, lontano dall’enfasi retorica, in una straordinaria e vibrante “spontaneità drammatica”. Il linguaggio dell’Opera, - musicale e letterario - e il suo alto messaggio civile, quanto mai attuale, susciteranno certamente l’interesse del pubblico dei Teatri lirici, della critica musicale, dell’opinione pubblica e dei media.
L'Autore del libretto Dino Borlone e il M.° Colombini
(entrambi deceduti nel 1991)
Bozzetto di scena realizzato dall'Autore Dino Borlone
Presentazione dell'Opera a Sua Santità Giovanni Paolo II
Il M.° Colombini con il dott. Elio Toaff, Rabbino capo di Roma, dopo l'audizione dell'opera al pianoforte a casa dell'Autore