GERMINAL
dal romanzo di Emile Zola (collegamento a Wikipedia)
Opera in tre atti
di Dino Borlone
Musica di GIANCARLO COLOMBINI
Nel 1885 nasce " GERMINAL ", il romanzo capolavoro di Emile Zola che affronta il tema del contrasto tra padroni e mondo del lavoro, descrivendo "il germe" della rivolta che "crescendo, in futuro, avrebbe cambiato la vita dell'umanità".
La vicenda è ambientata nelle miniere di carbone francesi della seconda metà dell'ottocento.
Il libretto dell'opera "GERMINAL" è liberamente tratto dal romanzo. Descrive i vari personaggi e i principali avvenimenti attraverso una sequenza quasi cinematografica di flash-back.
Nelle miniere e nei villaggi, sopravvivere è gravoso, drammatico. I turni estenuanti in gallerie scavate a centinaia di metri nelle viscere della terra, la minaccia di fughe di gas, gli allagamenti, il calore insopportabile, le frane, fanno vittime continue tra uomini e donne logorati dalla fatica, dalla fame e dalle malattie.
Il carbone è nella pelle e nei polmoni dei minatori costretti a lavorare per pochi soldi, senza speranza per i propri figli. La vita nelle case è in promiscuità, senza igiene, senza decenza, senza pudore, sia di giorno, sia di notte.
CATERINE ha 15 anni - la sua natura di giovane ragazza, stremata da anni di privazioni, abbrutita dalla fatica, è soggiogata, dominata dalla prepotenza di Chaval. Vive con i genitori e i fratelli.
Come tutti, lavora dalla mattina alla sera in miniera.
Quando Etienne arriva al paese in cerca di lavoro, viene subito assunto in sostituzione di una vittima per una frana e trova alloggio nella famiglia di MAHEU, il padre di Caterine e di Jeanlin. Con loro è anche Bonnemort, il padre di Maheu.
ETIENNE è un giovane vigoroso,lavora come badilante, ma non sopporta di sottomettersi alla brutalità e allo sfruttamento imposti dalla "Società" proprietaria della miniera.
Medita la riscossa, la ribellione.
Decide di organizzare uno sciopero proclamato dalla maggioranza dei minatori.
Le settimane, i mesi passano ma la Società non cede.
La fame mina la resistenza dei lavoratori - c'è chi vuole tornare al lavoro.
Etienne si oppone con tutta la sua energia...."dire ai compagni"...
Rasseneur, l'oste del paese, ex minatore che ha già vissuto la conclusione tragica di altri scioperi, chiede una tregua, teme che intervenga la polizia.
Non viene ascoltato - la lotta continua.
Si impedisce con la forza ai crumiri di scendere ai pozzi.
Interviene la polizia - gli scioperanti lanciano pietre - molti restano feriti.
Dopo un ultimo ordine di ritirarsi, la polizia apre il fuoco sulla folla.
Alla fine della sparatoria la spianata è cosparsa di corpi.
Maheu muore. Etienne si salva.
CHAVAL è un giovane minatore brutale e aggressivo. E' l'amante e lo sfruttatore di Caterine - la umilia, la ricatta, la violenta, la picchia. E' geloso di Etienne, lo odia, lo invidia per il potere che ha su tutti i minatori.
ETIENNE e CATERINE vivono sotto lo stesso tetto e lavorano insieme ma lo sfinimento e l'abbrutimento per la fatica di ogni giorno e la presenza invadente e violenta di Chaval, impediscono ai due giovani di confessarsi il sentimento di amore che li unisce.
SUVARIN è un esule russo, un nichilista, anarchico, rivoluzionario. Per un attentato, ha perso la sua donna in Russia ....." t'ho raccontato come è morta ?"... - Considera lo sciopero una inutile sciocchezza: " bisogna distruggere tutto - fuoco e sangue!"
Sarà lui a scatenare la catastrofe danneggiando le strutture di sostegno della miniera.
I pozzi e le gallerie vengono invasi dall'acqua, crollano.
Assiste impassibile alla strage dei suoi compagni.
BONNEMORT è il padre di Maheu - ha 58 anni ma sembra molto più vecchio. E' chiamato così perchè per tre volte è stato salvato, al limite, dal fuoco, dalle frane e da allagamenti. Già a 8 anni lavorava in miniera dopo la morte del padre per una frana.
Ha, come tutti, una tosse squassante - sputa carbone.
E' semiparalizzato e ha perso il controllo della mente.
I GREGOIRE sono padroni, proprietari di miniere. Durante lo sciopero cercano di fare opere di carità per i più provati dalla fame. Vanno a casa di Maheu con la loro figlia Cecile.
La ragazza resta sola per un momento con Bonnemort che con un gesto improvviso, assurdo, la afferra per il collo uccidendola.
Una violenza "idiota" la definisce Zola, ma espressione dello sfascio morale, del degrado fisico e mentale e dell'odio a cui quelle condizioni di vita riducevano gli esseri umani.
L'opera inizia e si conclude in un cuniculo della miniera, dopo l'attentato di Suvarin.
Etienne e Caterine sono sepolti dalla frana - sono isolati, soli, al buio, al freddo, allagati.
I rumori dei soccorsi ormai non si sentono più. E' persa ogni speranza di salvezza.
All'inizio dell'opera Etienne cerca di consolare e riscaldare Caterine che trema di freddo e di paura...."ora mi sembri il piccolo di un riccio".
Nel finale sono sempre loro due, privi ormai di forze.
Caterine, agitata dalla febbre, è tormentata da un bisogno di parole, di gesti. Delira, sente di trovarsi all'aperto, nei campi di grano, in una giornata di sole...."non senti adesso che profumo ha l'aria?"....tiemmi per mano, restiamo insieme, sempre. - "Etienne ti amo!- Prendimi, prendimi!"...
Anche Etienne perde la percezione della realtà, la sua mente vacilla. Si stringe a lei carezzevolmente.
Caterine cade tra le sue braccia
Forti colpi sulla roccia.
La scena viene invasa dalla luce.
I soccorritori si precipitano su Etienne e Caterine.
Due uomini sorreggono Etienne, altri due prendono fra le braccia il cadavere di Caterine.
Libretto di "Germinal" in formato pdf