"Sei Momenti Francescani"
L'opera fu composta nel 1962, liriche per soli e orchestra su testi di Elena Giannini Alessandri. Eseguite dall’orchestra Scarlatti di Napoli. Più volte trasmesse dalla RAI, dalla Radio Vaticana e da Radio Monteceneri.
- Radio Vaticana il 27 ottobre 2013 nella trasmissione "Concerto Spirituale";
- Radio Vaticana il 06/10/2019 nella trasmissione "Lo Scrigno Musicale"

SEI MOMENTI FRANCESCANI
Testi di Gina Giannini Alessandri
Liriche per soli Soprano, Tenore e Baritono.
Esecuzione per pianoforte e soli della Radio Vaticana
Soprano: Hagint Vartanian 
Tenore: Saverio Porzano
Baritono Giovanni Ciminelli
Al pianoforte: Anserigi Tarantino
I – Sorella acqua (Tenore Saverio Porzano) (per ascoltare i brani musicali si consiglia l'uso del plug-in Quick Time scaricabile da quì)
    
Tu corri zampillando fra le balze
      scaturisci dai monti, serpeggi fra i  campi, rimbalzi, 
      ti frangi in cascate possenti, da  balze, da rupi.
      Porti nelle onde tue chiare il tinnire  di risa e di pianti,
      la dolcezza di un canto nascosto. 
      E disseti dell’uomo l’arsura 
      e serpeggi per valli fiorite, 
      trascinando alghe e ninfee 
      nelle fresche tue onde correnti.
      Sei chiara, sei dolce, sei infida. 
      Porti con te la carezza e la morte.
II – Il Pane (Soprano Hagint Vartanian)
      
Un passero stamane cercava le miche  pigolando lieve. 
      Dal nido pendulo fra i rami chiamavano a raccolta i  piccinini,
      con le boccucce aperte 
      movean le teste senza piume, lente. 
  “Signore spargi sul suolo le  mollichelle che li potran saziare” 
      pregava saltellando il passero sul  gran prato nudo. 
      E Dio ascoltò di quella madre il  grido.
III – Frate Lupo (Baritono Giovanni Ciminelli)
      
Dove vai, solo così con gli occhi  aperti, 
      come fari accesi nella notte.
      Ululi mostrando i denti aguzzi, 
      candidi come lucenti lame, 
      freddi, spietatamente bianchi 
      e nello sguardo torvo, 
      striato d’umidor sanguigno,
      porti denso di pena, 
      l’odio pel mondo che ti mise al bando.
      Fratello Lupo, voglio affiancarmi a  te nella tua notte senza stelle, 
      per fare insieme le strade del mondo.
IV – Laudato sii mio Signore (Tenore Saverio Porzano)
      
Dice frate Francesco: 
      Vicino , Signore, io ti sento 
      nell’ora che si appressa a vincere  sul sole l’ombra della notte. 
      Signore benedici l’umili creature 
      che cercano in te la loro pace 
      e benedici chi ti schernisce 
      perché non ti sa capire 
      e non vuol confessare 
      che solo Tu sei il vero amore.  
      Benedici Signore ogni creatura che sa  il pianto ed il dolore. 
      Benedici, benedici o Signore. 
      Così prega frate Francesco
      e attonita la terra, si arresta ad  ascoltare.
V- Madre Terra (Soprano Hagint Vartanian)
      
Ti apri all’aratro che ti squarcia 
      e regali all’uomo che ti calpesta 
      la fioritura della zolla aperta. 
      Dai la spiga per il pane quotidiano,
      il fieno dall’aspro profumo, 
      gli acini biondi e bruni per il vino 
      ed alimenti gli argentei ulivi 
      fra le cui foglie, le bacche nere 
      son come occhi attenti di bambini. 
      Tutto o generosa Madre Terra 
      dai a chi duramente ti calpesta 
      e poi …. supremo dono all’uomo
      offri le tue scure zolle per l’ultimo  riposo.
VI – La preghiera di frate Francesco (Baritono Giovanni Ciminelli)
      
Il fraticello vestito di saio 
      fasciato dall’ultimo sole
      alza le palme per pregare Dio. 
      Signore che guidasti i nostri passi, 
      ed ora, per il riposo prepari i  nostri corpi stanchi,
      dacci la tua luce nella notte, 
      dai pace ai corpi affaticati, 
      pace ad ogni pena ed ogni male. 
      Signore fa che l’anima nuda, 
      monda d’ogni terreno errore 
      si confonda nel divino silenzio 
      che l’avvicina al Padre. 
      Benedici gli uomini e le cose 
      e in un patto d’amore rinnovellato 
      benedici Signore, tutto il creato.
